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IL LUSSO e LA LENTEZZA

IL LUSSO e LA LENTEZZA
IL LUSSO e LA LENTEZZA
Ci siamo dovuti tutti fermare a causa di una feroce pandemia che ha invaso tutto il mondo. Parallelamente ad una sensazione di ansia e disagio, a poco a poco abbiamo avuto l’impressione di tornare a respirare, di poter rallentare, di osservare ciò che c era intorno, di ascoltare e di riflettere. Ci siamo quindi accorti più che mai che la voracità del recente modo di vivere, il ritmo della società in cui siamo inseriti, volenti o nolenti, ci costringere a correre.
Siamo prede più o meno consapevoli di una folle corsa al consumo. A tal proposito Giorgio Armani in questi ultimi giorni ha rivolto un appello collettivo, chiedendo di rallentare e di valorizzare adeguatamente ciò che ‘consumiamo’. Le parole di Re Giorgio dicono “
Non ha senso che una mia giacca, o un mio
tailleur vivano in negozio per tre settimane, diventino immediatamente obsoleti, e vengano sostituiti da merce nuova, che non è poi troppo diversa da quella che l’ha preceduta. Io non lavoro così, trovo sia immorale farlo”. E ancora: “Ho sempre creduto in una idea di eleganza senza tempo, nella realizzazione di capi d’abbigliamento che suggeriscano un unico modo di acquistarli: che durino nel tempo” [...] Questa crisi è una meravigliosa opportunità per rallentare tutto, per riallineare tutto, per disegnare un orizzonte più autentico e vero” Se seguissimo il consiglio di questo grande stilista potremmo riappropriarci di diversi valori: potremmo scegliere con cura ciò che acquistiamo, al di la delle macro tendenze stagionali, potremmo di nuovo rendere omaggio al lavoro artigianale e allo studio che c’è dietro alla creazione di un capo, ad un indumento dal taglio sartoriale e dal tessuto avvolgente che migliori la qualità del nostro quotidiano. Durando nel tempo, l’oggetto di lusso, l’opera d’arte che si identifica con un capo di abbigliamento, entra a far parte della nostra immagine, della nostra identità. Noi tutti ci identifichiamo in ciò che indossiamo e gli altri ci ‘leggono’ come tale. Ciò che indossiamo viene percepito dalle altre persone in maniera diretta, come il colore dei nostri capelli, come le linee del nostro viso. Dunque la vita è troppo breve per sprecarla indossando un capo sciatto, un’orlo malfatto o un tessuto finto.
Un bel capo è un oggetto senza tempo perché va oltre al colore e almood che propone: il suo risultato scaturisce da studio e duro lavoro, da mani sapienti e dall’arte.
E sono questi i principi di DidiLamu, brand nato nel 2017 che crea abiti e accessori secondo un’etica di qualità e non di quantità. Oggi più che mai DidiLamu si rivela attuale e risponde al desiderio che si sta diffondendo sempre di più.
Infine la lentezza a cui si appella Giorgio Armani, ci permette in tal senso di tornare al lusso, all’ascolto, alla percezione delle cose e alla meditazione. Il ritmo lento ci permetterebbe di ‘ascoltare’ un tessuto avvolgente, di sentirci bene con un taglio sartoriale, di ascoltare uncomplimento che ci compiace e ci fa arrossire ancora.
Giulia Margherita Ferrari

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